Il Movimento dei focolari (Opera di Maria) nasce a Trento durante la seconda guerra mondiale: il 7 dicembre del 1943 Chiara Lubich si consacra a Dio; è sola, ma ben presto si forma accanto a lei una comunità di persone di ogni età ed estrazione sociale: dopo un anno sono 500, dopo 3 anni si contano aderenti in 130 paesi del Trentino. La diffusione del Movimento continua poi in Italia, in Europa e in ogni continente e oggi è presente in 182 nazioni.
La scintilla ispiratrice del Movimento, come diceva san Giovanni Paolo II, è l’Amore: Chiara, infatti, pur tra le distruzioni della guerra, avverte che Dio è Amore e ama ciascuno con un amore immenso; questo amore va ricambiato. Come? Con l’amore reciproco: “Amatevi come io ho amato voi”(Gv, 15,12).
Nell’esperienza di Chiara è fondamentale la riscoperta del Vangelo come testo non da meditare, ma da vivere alla lettera: da qui la “Parola di Vita”, una frase tratta generalmente dal Nuovo Testamento e proposta ogni mese perché sia messa in pratica e se ne sperimentino gli effetti nella vita di ogni giorno, lasciandosi trasformare da essa.
Proprio leggendo il Vangelo nei rifugi durante i bombardamenti, Chiara “scopre” una frase di Gesù che le si illumina di luce nuova e diventa la Magna Charta del Movimento nascente: “Che tutti siano uno”(Gv., 17,21).
Contribuire all’unità della famiglia umana è il fine di ogni opera e attività nata all’interno del Movimento: dal dialogo ecumenico a quello con i seguaci di altre religioni e con persone di convinzioni non religiose, dalla rivista “Città Nuova” all’omonima casa editrice, dalle 32 cittadelle diffuse nei 5 continenti all’Istituto Universitario “Sophia, centro di formazione e di ricerca accademica interdisciplinare, interculturale, intergenerazionale con sede nella cittadella internazionale di Loppiano.
Per lo stesso scopo negli anni si sono sviluppate reti internazionali di studiosi, professionisti, studenti e operatori di varie discipline in dialogo con la cultura contemporanea nel campo della politica, del diritto, dell’educazione, della comunicazione, dell’ecologia, dello sport, ecc.
A Matera il Movimento è presente dagli anni ’70, grazie all’opera di due sacerdoti: don Mimì Morelli, parroco nella parrocchia di Maria Madre della Chiesa, e don Gino Galante, che, da insegnante di religione nella Scuola Media “G. Pascoli” e vice-parroco nella parrocchia di S. Pio X, fa conoscere la spiritualità dell’unità a decine di ragazzi, alcuni dei quali sono ancora oggi presenti come operatori parrocchiali.
La comunità del Movimento a Matera conta attualmente una cinquantina di membri, molti dei quali attivi nelle parrocchie e negli organismi diocesani, o impegnati in vari settori e associazioni della città, per contribuire al rinnovamento evangelico di esse attraverso la testimonianza della vita.