La chiesetta, impropriamente denominata “Della Croce”, è sita al punto di congiunzione tra Via Protospata e Via della Croce. Di essa si trovano notizie presso lo storico Nicolò Domenico Nelli, canonico della Cattedrale di Matera. Ecco quanto dice nella sua Storia della Chiese di Matera:
“La Chiesa della SS. Annunziata, detta della Nunziatella, fu edificata da un tale sacerdote, Don Giovanni Maria Magliani, ed in sua morte la lasciò con alcune rendite, annesse a detta Chiesa, ad alcuni suoi congiunti e dopo la loro morte al Capitolo della parrocchia di S. Giovanni Battista, ove lui era prete…” “…malamente ridotta il Capitolo l’ha fatta bene accomodare e la tiene con tutto il decoro, ove vi è una buona devozione dei fedeli che vi concorrono il sabato ed in molti giorni della settimana. Vi si dice la Messa di continuo per chiunque vi volesse andare ove vi stanno gli apparati sacri”.
Anche il Canonico F. Paolo Volpe, decano della Cattedrale di Matera, riporta delle brevi note (attinte probabilmente dallo stesso Nelli) nelle sue Memorie storiche, profane e religiose sulla città di Matera in cui racconta:
“La Chiesa, sotto il titolo dell’Annunciazione della Vergine dell’Annunziata, sita parimenti all’ovest, riconosce per il fondatore il sacerdote Don Giovanni Maria Magliani. Da costui l’eredità alla Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, cui egli era ascritto, dopo però la morte di alcuni suoi congiunti che vennero a mancare nel 1979”.
Sia Nelli che Volpe indicano la Chiesa con il titolo “L’Annunziatella” per via di un’immagine sull’altare (restaurata in seguito in maniera grossolana) e che rappresenta la Vergine nel tipico atteggiamento descritto dal Vangelo dell’Annunciazione. Essa è un’immagine simile a quella che si venera nel Santuario di Picciano, sito a circa 15 km da Matera, Santuario molto famoso nella zona, sorto tra il X e XI secolo, meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli provenienti dai paesi vicini come: Altamura, Gravina, Irsina, Santeramo e molti altri paesi della Puglia. È assai probabile che i Materani abbiano voluto costruire alla periferia della città una chiesa dove andare in pellegrinaggio, quando non era possibile arrivare fino a Picciano. Nel secolo scorso, a circa 800 metri più a Nord, fu costruita un’altra chiesa con lo stesso titolo de “L’Annunziata”, detta di Piccianello, sempre in riferimento al Santuario di Picciano. Tutto ciò fa pensare a quanto la devozione mariana fosse radicata nei fedeli.
Di ridotte dimensioni e a forma rettangolare la chiesa in è l’espressione dell’artigianato locale, esperto nella lavorazione del tufo. Di grande interesse artistico sono tre statue in pietra poste sulla facciata: a sinistra un Angelo, a destra la Vergine in ginocchio, al centro il Padre Eterno. Esse sono da attribuire a Lorenzo o Altobello Persio, autori del cinquecentesco presepe che si trova in Cattedrale e di simili statue che si trovano nella Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista. All’interno è venerata una statua in pietra della Madonna della Bruna, protettrice della città, che faceva parte di un trittico di Santi (erano due pitture su rame) raffiguranti S. Eustachio e S. Vito. Il trittico era stato collocato all’inizio di Via Roma in occasione del terremoto che colpì Matera e dintorni nel dicembre del 1857. In quel terribile evento, Matera scampò alla distruzione che si verificò nei paesi vicini, causando oltre ottomila morti. Quando, dopo l’ultima guerra, iniziò la modifica urbanistica di Via Roma, i due Santi furono collocati sulla facciata della Chiesa della Croce e, poi, rimossi e collocati all’interno. Il titolo “Della Croce” è da collegarsi alla croce in ferro posta dai padri passionisti a ricordo di due missioni cittadine, una conclusasi a febbraio del 1899 e l’altra il 9 aprile 1912. Una lapide in marmo ricorda anche i nomi di coloro che posero la croce.